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Alla manifestazione STAFFETTA DELLA MEMORIA , tenutasi presso la sede dell’associazione INSIEME lunedì 30 gennaio. Intensa performance figurativa delle studentesse della VB: Martina Galasso, Denise Parente e Giulia Calia; ideata, coordinata e diretta dalla docente di Discipline Pittoriche del Liceo Walter Gropius, prof.ssa Annarita Caporusso.
Nello specifico le sculture viventi in corpi anonimi di persone senza volto, che diventano elemento scultoreo e che genera tensione.
L’ installazione performative in cui la parte umana resiste e si sottomette alla tensione, creata da specifiche maschere bianche senza volto ed identità. Queste, monotone nel colore, e il lento muoversi delle figure, nasconde le caratteristiche umane del corpo ed evidenzia quelle emozionali dell’anima. Un mistero, quasi dal sapore alieno. Esaltato dai movimenti e l’intrecciarsi in pose contorte, a volte geometriche, dettate, e scandite … e disegnate da esasperanti coreografie dell’assurdo. Si vuole superare i confini convenzionali dell’arte e realizzare opere che vengono descritte come “sculture viventi”. Ed il corpo diviene medium artistico, in maniera inusuale. E la dinamicità tensionale del tessuto, che si muove ed oscilla, rende il tutto vivente e pulsante di emozioni. Il loro mix, di atavica memoria, indaga nei meandri della mente e dell’anima, descrivendo con metafore visuali in movimento, la dualità tra materia e spirito. Tra potenza intellettiva e capacità sensibile. Tra dentro e fuori. “IL CONFINE”